Dopo un duro lavoro interiore è facile scoprire che il nemico più acerrimo contro cui stai combattendo, non è il partner o il padre che non ha assecondato i tuoi desideri o talenti, ma è il tuo giudice interiore, che ti tormenta anche nei sogni.
Ci sono molte pratiche fisiche specie rivolte alle donne, che insegnano ad affrontare un nemico che ti assale con intenzioni malevoli. I maestri di queste discipline dicono che per saper destreggiare l'emozione, il panico che arriva in quel momento, e non perdere la testa, servono cinque anni di duro allenamento settimanale. E' insomma il panico che blocca o annebbia l'istinto. Affrontare la rabbia, la violenza dentro di sé, quando percepisci che l'altro è uno specchio, un riflesso di un tuo comportamento, è certo un compito ancora più arduo e almeno altrettanto lungo. Molti sono incastrati in relazioni conflittuali fra partner, che arrivano dopo la separazione, nel dividere beni e figli, nel dividere i sogni dalla realtà.
Da un'idea di compimento d'amore a una realtà di sopruso o di violenza.
Serve rieducare il proprio cuore, abbandonare gli schemi mentali ed emozionali, non riperpetuare gli schemi familiari, uscire dai vari ruoli invischianti della propria coscienza.
L'attrazione delle relazioni karmiche è fortissima e solo strumenti interiori di comprensione distaccano da anni in tormenti e di dissanguamento energetico. Tutto insegna, ma le cicatrici restano anche per tutta la vita.
Per arrivare alla pace del cuore si deve aver lavorato duramente per sciogliere nell'esperienza tante emozioni. Arrivare alla pace delle mente è una conquista, e ogni libro yogico descrive e consiglia le pratiche necessarie.
La meditazione è una buona pratica. La guarigione conduce a trovare una parte di sé che non è, e non sarà mai in conflitto, poiché sta in un’altra dimensione.
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